RIUNIONE ARAN DEL 27/07/2022 RELATIVO AI FONDI CONTRATTUALI

Nella giornata di ieri 27 luglio 2022, si è svolto a Roma l’incontro con l’ARAN, in cui il Dott. Pierluigi Mastrogiuseppe ha illustrato il numero del personale in servizio ad oggi nelle Università Italiane, nonché il quadro informativo sulle risorse economiche, assegnate dalle varie finanziarie per il rinnovo del CCNL 2018/2021.
I dipendenti destinatari di questo contratto, già scaduto lo scorso anno, sono 51.121 di cui 1.592 a tempo determinato e 1.612 CEL.
L’aumento medio della retribuzione sarà del 3,78%, pari a 84 euro lordi per 13 mensilità, la cui applicazione andrà a partire dal 2021, a questo bisogna aggiungere (per chi percepisce, l’elemento perequativo) lo 0,44%, che è pari alla media di 9 euro lordi mensili
per 13 mensilità, conferito a tutto il personale fino alla posizione economica D2 e verrà inserito nello stipendio base dal 2022. Questo permetterà un aumento medio, di circa 4,22 euro, ossia 93 euro lordi per 13 mensilità.
Per il 2019, invece, l’aumento è solo dell’0,86% e per il 2020 è dell’1,57%.
Ulteriori risorse, come scritto nella legge 324 del 2021 (legge di bilancio 2022) che “possono” essere stanziate dai bilanci degli atenei sono:
  • lo 0,55% del monte salari del 2018, circa 12 euro lorde per 13 mensilità, finalizzato all’ordinamento professionale;
  • lo 0,22% del monte salari del 2018 circa 4,8 euro lorde per 13 mensilità per incrementare il salario accessorio.
Sommando queste percentuali, le ultime due, abbastanza improbabili, visto il “possono” nella legge di bilancio e non il “devono”, porterebbe a produrre un aumento medio, del 4,99% solo per chi percepisce l’elemento perequativo, pari ad una media lorda di 109,80
euro per 13 mensilità, di contro chi non percepisce l’elemento perequativo percepirà una somma media lorda di 100,80 euro per 13 mensilità.
A questo si aggiungono, i famosi 50 milioni, stanziati dalla finanziaria 2022 che vanno ad alimentare il FFO, la cui destinazione non vede le due parti (Aran e sindacati), procedere per la stessa strada.
L’ARAN si vuole limitare ad applicare quanto definito nella stessa legge di bilancio (gli incentivi non potranno superare il 15% del tabellare lordo), ignorando lo stesso atto di indirizzo, che non fa esclusivo riferimento al finanziamento di progetti ed alla
remunerazione da erogare al personale del PTA che ne farebbe parte. Pertanto,
l’equivalente in percentuale pro-capite, delle risorse su citate, pari al 2,46% della massa salariale, produrrebbe una somma di circa 54 euro lordi per 13 mensilità.
A nostro avviso tale finanziamento andrebbe ripartito equamente a tutti i lavoratori universitari, in considerazione del fatto che gli stipendi percepiti sono i più bassi di tutto il pubblico impiego.
Questo fa sì che, il totale di aumento medio in percentuale sarebbe pari al 7,45% (circa 163,8 euro lordi a regime per 13 mensilità) per chi percepisce l’elemento perequativo, mentre per tutti gli altri sarebbe di 154,80 euro lordi mensili.
L’incontro di oggi è stato praticamente un confronto tecnico, una esposizione di cifre, date e decorrenze già definite per legge, la contrattazione vera e propria riprenderà forse a settembre, non ci è ancora dato sapere se prima o successivamente alle elezioni
politiche, ma da come si stanno mettendo le cose, appare evidente che dopo un’estate torrida dal punto di vista climatico, ci sarà sicuramente un autunno molto caldo anche dal
punto di vista sindacale.
Come sindacato FGU Gilda Università ci impegneremo al massimo perché gli aumenti previsti siano distribuiti equamente e invitiamo fin d’ora i colleghi in servizio nei vari Atenei a mobilitarsi per non farsi scippare risorse che i vari Rettori potrebbero devolvere
ai soliti noti.
Roma, 27 luglio 2022
La Segreteria Nazionale