MAI PIU’ PRIGIONIERI DI UN SOGNO

L’incontro dello scorso 18/06/2024 con oggetto l’informativa riguardo alla riorganizzazione d’Ateneo, indetto dalla parte pubblica su esplicita richiesta di questa O.S., sembrava potesse inaugurare una nuova fase riguardo alla corretta gestione delle relazioni sindacali.

Ma, purtroppo, l’esito non si è discostato da quanto era stato già palesato in diverse circostanze pregresse.

 La parte pubblica si è limitata ad illustrare l’iter che ha condotto i dipartimenti alla scelta delle linee afferenti alla nuova articolazione funzionale. Tutte informazioni presenti nelle delibere specifiche adottate dagli organi d’Ateneo negli scorsi mesi. Nessuna apertura ad un confronto vero sulle tantissime criticità che la portata di un tale provvedimento inevitabilmente sta già facendo registrare. È stata negata, inoltre, alla parte sindacale la possibilità, prevista dal CCNL, di acquisire copia della bozza dell’atto riorganizzativo, sostituendola con un parziale documento di riassetto organizzativo.

Si tratta dell’epilogo di una stagione politico-sindacale nell’ambito della quale la parte pubblica ha tentato di relegare le relazioni con i rappresentati dei lavoratori ad una mera comunicazione di decisioni immutabili.

A partire dagli esiti dei concorsi esterni per il PTAB, inaugurati con il primo piano triennale dei fabbisogni approvato dall’attuale governance, terminati i quali, coloro che sono riusciti con sforzi enormi, siano stati essi vincitori o idonei, a superare le predette prove concorsuali, hanno continuato a svolgere essenzialmente il lavoro eseguito in precedenza.

In seguito, i risultati delle progressioni verticali, i cui criteri la scrivente sigla sindacale ha duramente contestato, hanno ancora maggiormente alimentato la disaffezione da parte del PTAB, amplificata poi dal netto rifiuto, opposto dalla parte pubblica al legittimo scorrimento delle graduatorie finali, richiesto con forza da questa OS. Tutto questo nel mentre non si è data informazione sul PIAO, contenente il nuovo piano triennale dei fabbisogni del personale approvato dagli organi d’Ateneo, ed inviato alla parte sindacale solo dopo la sua adozione. Ed ancora il regolamento sulla premialità, che in quanto impattante sull’accessorio del PTAB, avrebbe dovuto essere materia di contrattazione, come previsto dal CCNL vigente, ed invece è stato approvato senza alcun parere richiesto alle sigle sindacali. Tutte queste forzature sono state effettuate in un quadro di riorganizzazione dell’amministrazione centrale, che dichiarando il labile obiettivo della riduzione della parcellizzazione, ha invece annientato le specificità e le professionalità, producendo un appiattimento che rappresenta ad oggi un grande fallimento.

Tutto ciò potrebbe ripetersi oggi nei dipartimenti, aggravandosi notevolmente.

Non ci poniamo contro il processo di riorganizzazione, che riteniamo sia necessario, sia ben chiaro, ma siamo convinti che un rinnovamento dell’assetto delle strutture dipartimentali non possa prescindere dal partire anche dall’ascolto della base, dalle necessità, dai punti di forza e di debolezza che solo tutti coloro i quali sono impegnati a garantire i processi conoscono pienamente. Il rischio di una ridefinizione calata dall’alto è che la stessa non possa funzionare, generando ulteriori criticità.

Risulta, inoltre, evidente come la scelta di figure esterne ai vertici delle nostre strutture, presentate con la motivazione di migliorare l’efficienza dei processi amministrativi, ha prodotto macerie nei rapporti umani, non ha generato in molti casi valore aggiunto per l’amministrazione, introducendo l’inaccettabile principio secondo il quale le risorse interne non risultano in grado di aspirare a ruoli manageriali di alto livello. La FGU Dipartimento Università ha rifiutato e continua a non accogliere con determinazione questo assunto.

Ed in tutte queste difficoltà il personale tecnico amministrativo e di biblioteca ha continuato, per l’alto senso di responsabilità che lo contraddistingue, a lavorare instancabilmente per l’Ateneo. Il sogno di un grande centro di alta formazione in Calabria, che tutto il PTAB da 50 anni sta quotidianamente contribuendo ad alimentare, ha rappresentato e rappresenta la stella polare di tutta la nostra azione. Proprio per seguire quel sogno, per il quale ognuno di noi ha definito il proprio progetto di vita, abbiamo accettato di rimanere ostaggio, arrestando il nostro legittimo sentimento di disaccordo, in quanto animati dalla voglia quotidiana di contribuire alla crescita della nostra splendida Università e della nostra terra più in generale.

In questi anni, inoltre, le tante criticità rilevate hanno consentito di sperimentare una rinnovata solidarietà tra tutti noi. Durante il periodo dei concorsi, sia esterni che interni, non si è sviluppato alcun sentimento di concorrenza, ma una voglia di ottenere quell’agognato risultato tutti insieme, perché atteso da troppo tempo. I tanti gruppi di studio e lo scambio di idee continuo hanno stabilito un diverso e più autentico rapporto tra colleghi, che rappresenta l’ultimo vero baluardo dell’essere ancora una comunità.

La FGU Dipartimento Università, in tutto questo periodo, ha affiancato, sostenuto e condiviso le linee strategiche da proporre assieme a tutti i colleghi, anche nei numerosi incontri specificamente organizzati.

La scrivente sigla sindacale si è sempre posta quale interlocutrice attenta, cercando continuamente un dialogo autentico con la parte pubblica, a tutela dell’interesse delle lavoratrici e dei lavoratori, ma adesso la misura è colma. Nei colleghi il malcontento è diventato rassegnazione, l’amarezza ha ceduto il passo alla mortificazione, mentre nei neo assunti l’entusiasmo del nuovo lavoro di oggi, del quale ogni amministrazione deve nutrirsi, rischia, in una siffatta situazione, di lasciare presto il posto ad un sentimento di soffocamento delle legittime aspirazioni.

Non possiamo permettere a nessuno di renderci prigionieri del nostro sogno, di ritenerci estranei ai progetti di crescita dell’Ateneo, ma di quel grande progetto ricercato dai padri fondatori continueremo ad essere protagonisti, riappropriandoci dei nostri legittimi spazi di agibilità.

 Pertanto, la FGU GILDA UNAMS Dipartimento Università informa che saranno attivate tutte le forme di lotta sindacale atte a difendere in ogni sede e ad ogni costo i diritti di tutto il personale tecnico amministrativo e di biblioteca dell’Unical.