COMUNICATO: RESOCONTO RIUNIONE ARAN DEL 09/11/2017 RINNOVO CCNL – SINDACATI DI GOVERNO E…DI OPPOSIZIONE

  Arturo Maullu *

Sindacati di governo e…di opposizione

Nel primo incontro convocato il giorno 09 novembre  presso l’ARAN per l’avvio delle trattative sul rinnovo del CCNL, la FGU ha ribadito al presidente Gasparrini, che le risorse che il Governo intende investire per il rinnovo del contratto sono nettamente insufficienti dopo 9 anni di blocco e una perdita del potere di acquisto valutabile tra il 10 e il 15%.

Il minimo che ci possiamo aspettare, è che le risorse stanziate per effetto del famigerato accordo sugli 85 euro del 30 novembre dello scorso anno, sottoscritto solo da CGIL-CISL-UIL e SNALS, vengano destinate esclusivamente allo stipendio tabellare.

Al termine della riunione risultata peraltro interlocutoria, ci saremmo aspettati che fosse programmato dall’Aran un calendario di successivi incontri, ma così non è stato. Il Presidente Gasparrini ha fatto presente alle OO.SS. che le date di convocazione saranno comunicate in seguito.

A questo punto non resta che aspettare le prossime convocazioni, perlomeno come FGU, si è riusciti a far comprendere che sarebbe opportuno individuare e trattare prima le specificità individuali degli ex comparti (Scuola, Università, Ricerca, Afam) e poi le cosiddette “parti comuni” degli stessi, altrimenti si rischierebbe di perdere di vista le vere problematiche, in particolare l’ordinamento, le AOU comunque definite ed i finanziamenti aggiuntivi, indispensabili per chiudere un contratto che non sia  a perdere dal punto di vista economico.

Appare quantomeno curiosa l’ipotesi formulata dal ministro di voler chiudere il contratto entro dicembre, a meno che non stiano ipotizzando di approvarlo con decreto legge o con una contrattazione sommaria, a discapito quindi dei punti indicati nello stesso atto di indirizzo inviato all’ARAN.

Noi vogliamo entrare nel merito dei problemi e proprio perchè non abbiamo firmato l’accordo del 30 novembre, abbiamo titolo a chiedere che siano stanziate risorse aggiuntive, poiché anche le voci relative a modifiche sia dell’ordinamento che al personale dei policlinici hanno dei costi, che non possono essere posti a carico dell’esiguo stanziamento previsto nel famoso accordo.

Sempre relativamente all’accordo, denunciamo sia il metodo che il contenuto dello stesso, in quanto in pratica, per effetto del medesimo, si stanno snaturando le regole contrattuali, visto che la parte più importante, quella economica, appunto, è stata sottratta al confronto tra le parti in sede di rinnovo del  CCNL  e concordata solo tra alcune parti in sede politica.

Parti che, vista la forte levata di scudi proveniente dai lavoratori e dalle lavoratrici del comparto, stanno cercando di smarcarsi accampando le più svariate scuse, fa sorridere soprattutto quella parte sindacale che ora, dopo avere difeso con convinzione l’accordo sugli 85 euro, sbraita dicendo che però non bastano, pur se già concordate e servono risorse aggiuntive, ma allora  noi domandiamo, perché l’avete firmato ???

Non potevano non sapere che, dei famosi 85 euro medi, in tasca ai lavoratori, ne sarebbero finiti meno della metà, in pratica meno di ¼ di quanto hanno perso solo in termini di potere d’acquisto dal 2009, anno da cui parte il blocco contrattuale e dei salari.

Sono quantomeno strani ed ambigui questi comportamenti, sono sindacati di governo ma al tempo stesso vogliono dare ad intendere di essere di opposizione.

Per quanto ci riguarda, se non si sblocca qualcosa sul fronte economico, se non verranno accolte le richieste di modifica dell’ordinamento, e data finalmente soluzione ai problemi del  personale che opera nelle AOU, stiamo seriamente valutando l’ipotesi di non firmare nessuna pre-intesa contrattuale.

Non a caso, vista la mala parata, pare che una delle quattro sigle di cui sopra, voglia chiedere un decreto di proroga delle RSU in carica, i cui termini scadono il prossimo marzo,  per spostare le elezioni al prossimo autunno.

In conclusione, a noi non interessa fare in fretta un contratto qualunque esso sia, al contrario, così come ci hanno tenuti al palo per otto anni, possiamo benissimo attendere qualche mese in più e cercare di fare un contratto almeno dignitoso, per altro questo è quello che chiedono i lavoratori e le lavoratrici delle Università.

Le linee programmatiche della nostra piattaforma contrattuale le abbiamo già illustrate e rese pubbliche (visionabili su www.csauniversitafgu.org) e su quelle vogliamo confrontarci, senza avere il fiato sul collo da parte di nessuno, men che  meno di chi si appresta ad una campagna elettorale abbastanza in salita, vista la scarsa attenzione dedicata in questi anni ad una componente fondamentale del mondo del lavoro, i lavoratori, appunto.

Noi siamo comunque pronti in ogni momento a confrontarci, anche se abbiamo la strana sensazione che proprio a causa delle difficoltà in cui navigano i “firmaioli” del famoso accordo del 30 novembre, potrebbe pure finire come l’otto marzo del 2000, cioè con la richiesta da parte della quadruplice sindacale, di tavoli separati per chi non ha sottoscritto l’accordo e quindi, ovviamente non è tenuto a difenderlo  per i su esposti motivi.

Sarà cura della scrivente O.S., portare a conoscenza del lavoratori e delle lavoratrici quando vi sarà un prosieguo del tavolo per la continuazione dei lavori.

Roma 10.11.2017

Arturo Maullu

*Coordinatore Nazionale – Dipartimento Università della FGU Gilda Unams

Proposte FGU per il comparto Università – Incontro con il Ministro del’Istruzione del 14/06/17